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Recital 19 dicembre.doc
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Amore

E l'amore? Occorre lavarsi
Di questo sporco ereditario
Dove i nostri pidocchi astrali
Continuano a rilassarsi.

L'Organo, l'organo che agita il vento
La risacca del mare furioso,
E' come la melodia profonda
Di questo sogno sconcertante

Di lei, di noi, di quest'anima
Che invitammo al banchetto.
Diteci voi chi è la vittima dell'inganno
O l'Ispirato delle infamie.

Colei che dorme nel mio letto
E si spartisce l'aria della mia camera
Può giocarsi a dadi sul tavolo
Il cielo stesso della mia mente.

Antonin Artaud
Tric Trac du Ciel
'Poesie della Crudeltà'

ALCUNE POESIE DEL RECITAL

Ecco alcune poesie del recital:

 

Una poesia è una città

Una poesia è una città piena di strade e tombini
piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
piena di banalità e roba da bere,
piena di pioggia e di tuono e di periodi
di siccità, una poesia è una città in guerra,
una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
una poesia è una città che brucia,
una poesia è una città sotto le cannonate
le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
per le strade come Lady Godiva,
dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
la bandiera; una poesia è una città di poeti,
per lo più similissimi tra loro
e invidiosi e pieni di rancore...

Una poesia è questa città adesso,
cinquanta miglia dal nulla,
le 9:09 del mattino,
il gusto di liquore e delle sigarette,
né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
barricata, quasi vuota,
luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
i monti di roccia dura,
l'oceano come una fiamma di lavanda,
una luna priva di grandezza,
una musichetta da finestre rotte...

Una poesia è una città, una poesia è una nazione,
una poesia è il mondo...

E ora metto questo sotto vetro
perché lo veda il pazzo direttore,
e la notte è altrove
e signore grigiastre stanno in fila,
un cane segue l'altro fino all'estuario,
le trombe annunciano la forca
mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
che non possono fare.

C. Bukowski

 

 

Venite nel Sud

 

V’hanno detto che è fatto di sole

Di limoni,d’arance e di rose

ed è tutto cosparso di fiori.

Non credete ai cartelli d’autostrada.

Diffidate.

Venite nel Sud

Ove la gente piange

vestita d’arlecchino

E si lecca le piaghe lisciando la chitarra.

Ma quando ci troverete sugli usci

a contare le stelle stupiti dal mare

non lo vedrete celebrare

il nostro funerale cantato.

 

Gabriele Selliti